martedì 18 gennaio 2011

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Bene, finalmente un'ipocrisia pubblicitaria viene smascherata. Vivo in pubblicità e so cosa significa per un creativo esporre il suo processo evolutivo di un'idea: una cosa sbagliata e poco rispettosa. Per me no però. Io lavoro con coscienza e con onestà e cerco di motivare sempre le cose che faccio e soprattutto dire la mia quando qualcosa è stupida o supera troppo un limite. Non mi spaventa, ma mi fa incazzare, l'idea di essere cacciato da un meccanismo se sono con la fedina etica pulita. Finchè non accadrà di vendere l'anima al diavolo (ma non credo che ci guadagnerò mai qualcosa) appoggerò chi cerca di cambiare un sistema. Cambiare, non distruggere, il che dimostra comunque cura e interesse nei confronti di esso. Bravi questi ragazzi di Nonchiedercilaparola che invitano chiunque a denunciare gli spot che usano la donna, quindi il sesso come esca, come elemento fondamentale del comunicare e vendere nello stesso tempo. Stiamo entrando nell'era della condivisione, dello sharing, non solo di "cose" che produciamo, ma anche dei processi che usiamo per crearle.

lunedì 29 novembre 2010

L'infinito.

Questo spot nasce per rafforzare l'identità del marchio Batelco, un'azienda di telecomunicazioni estesa a livello mondiale.
Ciò che rende sorprendente questo film è la linearità assolutamente circolare del concetto: la teoria e la pratica si sposano con gioia in questi 3:20 di cerimonia.
Come un'equazione, tutte le variabili, che necessitano di essere svelate e risolte, trovano il giusto equilibrio per arrivare al risultato finale. Quei nerd del 3d e della post-produzione non potevano chiedere di più per divertirsi e sfogarsi. I filosofi della pubblicità non potevano avere campo concettuale più fertile, dovendo lavorare per un'azienda che investe sugli strumenti per la comunicazione su scala mondiale. L'imprenditore, in qualità di cliente, vede i propri soldi investiti nel modo migliore per un prodotto impattante nella memoria di chi lo guarda. Lo spettatore fa un viaggio che dura il tempo di un'idea, quella di un bambino, ovvero il maestro di fantasia più illustre per noi adulti dalla creatività strozzata e compromessa. Il messaggio finale è il migliore che si possa dare alle nuove generazioni: "A cosa stai pensando in questo momento?". "Continua a farlo".




Alex&Steffen (www.alexandsteffen.com) firmano questo spot e qui di seguito i crediti:
Advertising Agency: FP7/BAH, Bahrain
Creative Director: Fadi Yaish
Art Directors: Gautam Wadher, Fadi Yaish
Copywriter: Aunindo Anoop
Senior Acccount Director: Mohammed Sabra
Production: Spy Films & City Films

mercoledì 29 settembre 2010

Fiat. L'auto preferita dalle famiglie ital... ehm... da tutte le famiglie :))








Evviva evviva! Qualcosa si muove... all'estero purtoppo. Ma non qui, che se uscisse una roba del genere comporterebbe dei suicidi di massa, flagellazioni e deliri collettivi. La lava si farebbe spazio tra le crepe dell'asfalto e finirebbe per inondare le città, gettando tutti nel panico e nella disperazione. Poveri italiani e la loro sensibilità sintonizzata e evoluta su canali sbagliati. Qualcuno dovrebbe spiegargli quali sono i veri valori della vita....
W la Fiat. W i froci. W l'amore.

venerdì 3 settembre 2010

Sex shop on-line

Qui si stempera quella falsa e cattolicizzata tensione derivata da temi apparentemente scottanti. Ognuno fa quel che gli pare, senza pregiudizi e paradossalmente senza malizia alcuna. Just honest and fun :)



lunedì 30 agosto 2010

La carne

Ritorno dopo una pausa durata un pò di mesi. Avevo bisogno di allontanarmi dal blog per osservarlo dall'esterno e per osservarmi dall'esterno, capire il perchè dei miei pensieri, spesso così accesi. Ieri sera accendo la tv è mi è tornato lo slancio per scrivere di nuovo. Noto che in un ciclo pubblicitario, ovvero di 7-8 spot, 5 avevano come protagonisti personaggi famosi del piccolo schermo. Dal Bonolis alla onnipresente, ormai quasi "sacra", Belen, dalla Hunziker al Proietti. Ai tali soggetti erano associati noti marchi, i quali potevano essere interscambiati senza criterio vista l'assenza di un legame tra questi e il personaggio. Quindi facce conosciute, ovvero "brand" dello showbiz, che sovrastano il brand commercialmente inteso. La televisione è definitivamente entrata nella pubblicità italiana, e non solo, la nutre fino a non poterne fare più a meno. E il cibo non è altro che la nostra tanto amata creatività. Che essendo oggi sodomizzata dal commercio si mostra nel suo aspetto peggiore (o migliore se il tuo cervello è nel cazzo): la carne. Quì sotto un esempio di cannibalismo creativo, commerciale e psicologico. Siamo arrivati all'osso. C'è solo da raschiare a questo punto. E la Belen ne snifferà la polvere.



E se De Sica vive di rendita con la sua scontata e volgare comicità, qualcuno come Fiorello invece fa esempio, dimostrando di essere uno che si guarda intorno a prescindere dal tempo che passa. Il risultato è una risata intelligente, cosa rara oggi.

martedì 20 aprile 2010

Il muro.

Più sassi ci lancerete contro e più aumenteremo la capacità di usarli per costruire un muro che, nel tempo, ci difenderà da voi stessi. Non avete idea di ciò che state facendo. Le ferite sono il solo mezzo per guardare il nostro interno, ricordarci di cosa siamo realmente, che non siamo fatti di idee. Se non provate il dolore almeno una volta, sarete un giorno imitazione di qualcun altro accanto a voi che farà la medesima cosa, annullandovi a vicenda.

Quindi grazie, grazie davvero.

mercoledì 24 marzo 2010



Alla faccia dei "bicchieri mezzi pieni e mezzi vuoti" del cavolo!
Alla faccia di quella retorica da pubblicità che puzza di vecchio e ruffiano.
Alla faccia della politica.
Alla faccia di chi dice che l'Italia non fa buona comunicazione.

Rispetto alla 1861 United di Milano che mantiene sempre una sua dignità.